In 80 anni di attività la Corale di San Faustino ha e ha sempre avuto sia un intento di animazione liturgica sia una vocazione concertistica. Cantiamo nella nostra basilica nelle cerimonie più importanti e in altre occasioni significative. Eseguiamo concerti con programmi più o meno impegnativi sia nella nostra basilica sia invitati da altre realtà. I repertori sono i più vari: da concerti "per autori": Vivaldi, Bach, Shubert, Purcell.. a concerti "tematici" in cui la musica, prodotta da autori diversi in tempi anche molto distanti, deve suggerire un tema di meditazione o preghiera.
I nostri maestri sono stati: don Giacomo Vender (1933-1946), Giulio Tonelli (anni 1950), don Mario Foccoli (ante 1957), Franco Braga (1957 ss.), don Luigi Salvetti (fine anni 1960-1977 ca.), don Franco Tambalotti (anni 1980), Ivan Buffoli (anni 1990-...), all'organo Mariella Sala
In questa sezione (anche con l'aiuto della voce "concerti ed esibizioni", qui accanto a sinistra) vogliamo raccogliere un po' di notizie, date, fotografie relative ai nostri impegni del passato con l'intento di conservarne la memoria.
LA NASCITA DELLA CORALE FAUSTINIANA
di Egidio Bonomi - Dal libro "La Corale di San Faustino, storia e presenza del gruppo vocale dal 1932 ad oggi" . (Gruppo Editoriale Delfo - Febbraio 2004)
La Corale nasce nel 1932. Il fondatore è una figura storica per Brescia, quel don Giacomo Vender che sarà poi ben noto come “prete degli sfrattati” e che riempirà della sua corposa, rigorosa presenza un cinquantennio, come prete tutto rivolto verso i più deboli, come resistente a un regime mortificante, come insegnante di religione nelle scuole superiori, come esempio di dedizione al sacerdozio, come carità che, quasi quasi, non comincia nemmeno da se stessi per essere tutta destinata agli altri. Parroco di San Faustino, in quegli anni, era monsignor Luigi Gheda che assecondò immediatamente il progetto della corale e la favori apertamente. Don Vender sfrecciava per le vie molto meno trafficate della Brescia dei decenni perduti con la sua bicicletta, la tunica svolazzante, l’immancabile papalina a proteggere una fronte troppo vasta, orfana di capelli, ma tanto cara a un numero incalcolabile di persone. Egli aveva appreso i primi rudimenti della musica in seminario. L’ aveva poi coltivata come autodidatta e quando arrivo, curato imberbe, nella parrocchia di San Faustino, mise in campo tutta la passione e le forze per dare vita ad un corpo di cantori che dura tuttora. Una semina dai frutti abbondanti, confortanti e che ha visto alzarsi una pianta ancora solida perchè i principi d’amicizia, di passione musicale che informavano i coristi di quel tempo sono rimasti intatti, costituiscono il concime che porta fertilità. Don Giacomo fini per essere identificato come “prete degli sfrattati” quando, negli Anni Trenta, fu costruita piazza Vittoria. Lo spazio, allora, era occupato da case fatiscenti, il cuore della Brescia povera, un prolungamento del Carmine fatto di poveri, disoccupati, ladruncoli, donne di... costumi non difficili, un’umanità varia, ai margini di quella cosiddetta perbene e che viveva dolori, gioie in singolare comunità, pur nelle immancabili brutture di quello ch’era sostanzialmente un ghetto, sia per scelta di chilo abitava, per quanto non di rado forzata, sia perchè era evitato dai cittadini comuni.
UNA STORIA CHE CONTINUA
di Egidio Bonomi - Dal libro "La Corale di San Faustino, storia e presenza del gruppo vocale dal 1932 ad oggi" . (Gruppo Editoriale Delfo - Febbraio 2004)
Nell’occasione del sessantesimo anniversario della Corale faustiniana, il “Giornale di Brescia” del 21 novembre 1992 ricorda cosi, sotto il titolo “Cantando per 60 anni”: <<Come può festeggiare al meglio i sessant’anni di vita una corale? Cantando! Ineccepibile, ed e proprio quanto farà la Corale di San Faustino, domani, domenica 22 novembre, alle ore 16, nella stessa basilica dei Santi Protettori di Brescia, alle ore 16.
Sessant’anni sono una vita lunga per qualsiasi sodalizio, ma per una corale ha quasi il sapore di eternità. Quella di San Faustino delizia ininterrottamente da quando è sorta. I suoi aderenti, persone del popolo, come recita l’opuscolo di presentazione del pomeriggio musicale, hanno per base l’amore alla grande musica, da porgere in comunione, prima a se stessi e poi agli altri, con gioia intima, unica, indivisibile. La Corale, nella sua lunga attività, ha allestito un repertorio vasto e pregevole di musica vocale e strumentale, avvalendosi anche della collaborazione del Gruppo strumentale di musica antica Bernardo e Paride Dusi di Brescia, di professionisti e studenti del Conservatorio della nostra citta, nonchè di altri gruppi corali bresciani.
I DIRETTORI DELLA CORALE
di Egidio Bonomi - Dal libro "La Corale di San Faustino, storia e presenza del gruppo vocale dal 1932 ad oggi" . (Gruppo Editoriale Delfo - Febbraio 2004)
Don GIACOMO VENDER e senza dubbio una delle figure più rappresentative di quel clero bresciano che in anni difficili seppe essere libero da condizionamenti e senza tentennamenti di fronte alla strada da percorrere: quella unica e vera per un prete che è il servizio da rendere pieno a Dio e agli uomini. Don Giacomo ha riempito della sua presenza più di quarant’anni di vita bresciana. E stato via via curato, parroco, prete degli sfrattati, come si è ricordato (incidentalmente, basterà ricordare a questo proposito che per stare vicino a questi sfortunati bresciani dell’oltre Mella, dormiva nella stanza adibita a sala mortuaria), cappellano fra i soldati, ribelle per amore, ha provato il carcere perchè antifascista, e stato insegnante di religione nelle scuole superiori, si è logorato per dare una chiesa alla sua parrocchia di Santo Spirito tanto che il suo cuore, alla fine, cedette per il grande lavoro, le preoccupazioni di soddisfare quanti avevano prestato la loro opera...